venerdì 28 giugno 2013

Facciamoci una scuola




Variante per nuovi appartamenti in Via Cimarosa?

FACCIAMOCI INVECE UNA SCUOLA!
A dispetto delle pie intenzioni sul risparmio di suolo, l’Amministrazione Comunale continua a prevedere condominii con destinazione abitativa. Dove la finalità sociale è funzionale al rilancio del mattone, autentico vizio storico di questa città. Una seria spending review consentirà di trovare le risorse per rilanciare l’investimento pubblico. Ecco la proposta del meetup Senigallia Cinque Stelle: smettiamo di pagare affitti, due dirigenti in meno e col denaro risparmiato costruiamo la nuova Mercantini.
«Leggere i nuovi bisogni della comunità e progettare il governo del territorio in linea con le mutate e rinnovate esigenze dei cittadini del nostro comune».
«Governare il territorio a servizio delle politiche sociali di integrazione e di solidarietà verso le fasce sociali più deboli e maggiormente esposte agli effetti della crisi economica».
«Affrontare gli aspetti sociali della povertà e dell’esclusione sociale partendo anche dal problema dell’accesso alla prima casa in proprietà o in locazione in relazione al reddito disponibile».
«Potenziare l’ edilizia sociale all’interno delle politiche del welfare».
Quante belle parole, Simone, per rilanciare l’edilizia a Senigallia! Ma poi, all’atto pratico, dov’è questa lettura dei bisogni, dove questo affrontare i problemi sociali dell’accesso alla prima casa in proprietà o in affitto? Diamo solo un’occhiata a quello che si prevede nella Variantona comprendente - oltre alla sopraelevazione degli alberghi e ad altre audaci evoluzioni - anche la modifica della destinazione d’uso del “comparto excaserma dei Carabinieri in via Cimarosa”. Il luogo è un ampio spazio “intercluso” che si apre a lato del Parco della Pace. Qui era un tempo previsto che sorgessero la nuova Caserma e le abitazioni dei Carabinieri. Alcune delle abitazioni sono state costruite, la caserma no. Che fare del “vuoto” che ne risulta? Nient’altro che il vecchio ingrediente – propone il Comune: ancora condominii, ancora appartamenti.
L’occasione, se proprio non vogliamo chiamarla “la scusa”, è quella di “evitare che il vuoto lasciato dalla precedente iniziativa determini una situazione di degrado già oggi incipiente”. Che trovata irresistibile quella di associare vuoto = degrado, specialmente per un’amministrazione che ha fatto del risparmio di suolo la sua bandiera! Sembra un tic del dottor Stranamore. In quell’area ci cresce l’erba? Fatela tagliare! Il Comune manda tanti avvisi a tutela del decoro urbano!
Ma quella dello spazio che degrada se non ci si costruisce sopra somiglia più a un tic del dottor Stranamore, un callo mentale formatosi nei tempi in cui urbanistica voleva dire soprattutto ingrandire la città più che si può. In tempi di post-urbanistica ci vuole ben altro: ci vuole l’incastro ecosociale. Facciamo costruire, e permettiamo di replicare la stessa densità media di un quartiere già “densamente abitato”; però – è questa l’ideona che fornisce la più irresistibile delle giustificazioni – il 50% in edilizia convenzionata. “Tale dispositivo”, piega l’estensore della Variante, “persegue l’obiettivo generale del PRG di recuperare quote di edilizia residenziale pubblica attraverso ogni dispositivo di urbanizzazione”.
Ah sì? L’assessore di Venezia che era intervenuto a uno dei convegni delle Nuove Energie Urbane aveva spiegato la faccenda un po’ più chiaramente in relazione agli scopi: quando l’edilizia è ferma e i prezzi sono troppo alti, occorre intervenire per abbassare i costi del terreno e quelli della costruzione in modo da offrire un prodotto commisurato a questi tempi di crisi. E cosa c’è di meglio che appoggiarli sulle spalle dell’edilizia pubblica?
La ricetta, in sostanza, è sempre quella: è fatica smacchiare i gattopardi! E’ per queste espresse ragioni e ragionevoli previsioni che il meetup Senigallia 5 Stelle dichiara al sua contrarietà a questo modo di operare e annuncia fin d’ora che presenterà osservazioni alla Variante perché l’attuale destinazione venga mantenuta, estendendola però alla possibilità di accogliere una scuola al posto dell’abortita caserma.
Da quanto tempo si parla della necessità di costituire un “Polo Didattico Senigallia Nord”? Questo è il momento e questo il luogo. Il vuoto che dispiace tanto all’estensore della Variante può essere riscattato non solo dal degrado dell’erba, ma anche da quello della nuova edilizia, accogliendo la nuova Mercantini. Proponiamo questo nella piena consapevolezza di quanto sia controcorrente rilanciare la spesa comunale in tempo di crisi; perché subito ci si chiederebbe: con quali soldi, please? Ve lo diciamo subito noi con quali soldi.  Per l’affitto della Mercantini il Comune paga 130.000 euro all’anno; aggiungiamo a questa somma quella che spende per la manutenzione di un edificio come quello del Seminario, costruito alla fine degli anni cinquanta; mettiamoci adesso il corrispettivo di due dirigenti in meno, ed ecco trovati i soldi: in dieci anni la scuola è pagata, e per giunta senza uscire di un pelo dal patto di stabilità.
Da una simile previsione scaturirebbero messaggi importanti: una nuova, e  meno adulterabile finalità sociale, una vera riqualificazione della spesa comunale, uno schiaffo alla crisi e alla passività, un’intera città che si risolleva coltivando un progetto che appartiene a tutti. Sarebbe guardare con maggiore fiducia al futuro, senza attendere passivamente che ci caschi addosso. Noi delle cinque stelle ve l’abbiamo detto. Approfittatene, prima che arriviamo.

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